La prima ricerca, un’indagine di Okkio alla salute sulla diffusione geografica del sovrappeso e dell’obesità infantile, mostra come nel nord Italia la percentuale (seppur alta) di bambini con problemi di peso si fermi al 24,7%. Situazione ben diversa nel sud, dove la percentuale sale fino a un preoccupante 37,8%.
La seconda indagine, che ci permette di formulare una prima considerazione sul tema dell’obesità infantile, è stata portata avanti dall’IRI sul consumo di merendine in Italia. I risultati parlano chiaro: nel nord si consumano 2,2 kg di merendine all’anno per persona, nel sud 1,6 kg.
“Non è corretto – spiega Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport – demonizzare le merendine additandole come responsabili di sovrappeso e obesità infantile. I dati incrociati di queste due ricerche confermano quello che molti nutrizionisti sostengono da anni: non esistono cibi buoni e cattivi, tutto dipende dalle quantità consumate e soprattutto dagli stili di vita. Il sovrappeso e l’obesità sono infatti il risultato di un’alimentazione squilibrata nel suo complesso e di una tendenza a “consumare”, grazie al movimento e all’attività fisica, che va sempre più diminuendo. Da questo punto di vista, il fatto che nel nord Italia i bambini siano più attivi e consumino più frutta e verdura figura proprio come una riprova del fatto che il peso dei bambini dipende da molti fattori, culturali e sociali, e che il consumo di merendine non risulta affatto centrale”.
Già, stile di vita, sport e consumo di frutta e verdura; temi da affrontare per sfatare un mito e gettare acqua sul fuoco circa la demonizzazione delle merendine.
Per quanto riguarda frutta e verdura, sempre l’’indagine Okkio alla salute mostra che nel nord il 78,4% ne consuma una quantità adeguata, mentre nel sud il dato scende di ben il 10%. Un’attività fisica regolare, invece, è praticata dal 54,4% dei bambini del nord, contro un più basso 41,7% nel sud. Infine, solo 27% dei bambini del nord trascorre più di due ore davanti alla tv o ai videogiochi, contro un allarmante 46,2% dei giovani del sud.
“Da questo punto di vista – prosegue Giampietro – si conferma che le merendine possono essere proposte ai bambini perché sono prodotti caratterizzati da un modesto contenuto di calorie (vanno infatti alle 110 delle più semplici fino alle 180-200 delle più ricche, ndr) e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi. Per i ragazzi che fanno sport, le merendine possono rappresentare una valida alternativa agli integratori energetici, da consumare prima o dopo l’allenamento”.