A 25 anni il suo primo ristorante a Perpignan, città natale, borgo di frontiera, vicino al mare e alle vette dei Pirenei; una cittadina tipicamente francese ma aperta alle contaminazioni, la vera cifra di una cucina, quella di chef Toix, aperta ad ogni possibilità. “La mia cucina è libera di spaziare, ma io adoro giocare con le stagioni, sentirmi libero nella disponibilità che la stagione offre in un determinato periodo dell’anno”. È per questo che nel suo ristorante il menù cambia ogni mese e il menù degustazione addirittura ogni giorno: si risponde all’offerta della natura, giorno per giorno.
Si potrebbe parlare di una libertà circoscritta, limitata, posta dentro limiti che permettono di esprimersi al massimo: “cucino da oltre 20 anni e adoro muovermi in questi limiti, sperimentando anche la fusione tra culture molto diverse tra loro. Nel 2010 ho collaborato con Zhou Tienhai, un artista cinese contemporaneo: abbiamo creato 12 dessert fondendo la sua pittura, la sua arte, con i piatti tradizionali francesi: un grande successo!”
È questa la forza della libertà trasmessa dallo chef d’oltralpe: una forza dettata da un limite, un limite che però va toccato per rendersi conto che si può andare oltre, grazie al potere della mente, della determinazione e, perché no, dell’istinto e della grande esperienza che solo un grande chef può comunicare.