Matto è un locale nuovo, diverso ed innovativo nel panorama dei ristoranti italiani a Dubai. Nonostante sia ubicato in un hotel a 5 stelle della prestigiosa catena internazionale Oberoi vuol proporre una cucina italiana semplice e non pretenziosa, rigorosamente autentica ma economica rispetto alla concorrenza in quel di Dubai. Punta sull'autenticità della cucina italiana e non sullo chef famoso, affidandosi ad uno staff giovane e quasi totalmente italiano. Per questo motivo l'intervista è al marketing manager Donna Giordana Attilio e non allo chef del ristorante, come di consueto.
Continua il nostro viaggio alla ricerca del "Perché la cucina italiana è così famosa nel mondo?". Scopriamolo insieme.
Perché la cucina italiana è così famosa nel mondo? Perché l’hanno scoperta gli anglosassoni, e l’hanno saputa diffondere, come solo loro sanno fare, attraverso i media, e in particolare la TV. Il motivo? È facile da replicare, sana, buona, colorata.
La sera del mio primo giorno negli Emirati Arabi Uniti, quando atterrai nell'ormai lontano 1999, mi portarono a cena al ristorante italiano 'Casa mia' de Le Meridien Airport di Dubai dove conobbi lo chef Maurizio Lazzarin.
Sin da allora, era considerato il più 'serio' dei ristoranti italiani della città. Maurizio, infatti, è sempre stato un promotore della nostra cucina autentica, non ha mai ceduto a compromessi né si è fatto influenzare dalle mode passeggere e, dopo 23 anni, a parte una breve interruzione temporanea, è ancora nella medesima cucina e il ristorante gode sempre della stessa buona reputazione.
Nel maggio di quest’anno Maurizio Lazzarin ha ricevuto la Stella al merito del lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il suo contributo alla comunità italiana a Dubai.
La cucina italiana va di moda, e si diffonde ovunque. Peccato che a volte, dietro questa etichetta, si nascondano degli obbrobri che farebbero piangere qualunque amante della cucina italiana.
Alessandro Borghese e Donato de Santis sono chef e celebrità, che hanno vite parallele, o quasi.
Il parallelismo tra Alessandro Borghese e Donato de Santis emerge da alcuni particolari: hanno un legame speciale con gli Stati Uniti, producono pasta, sono star televisive, e oltre alla cucina seguono con passione e creatività attività di formazione, catering, eventi, scrittura di libri. In più, entrambi sono felicemente sposati ed entrambi hanno due figlie.
Borghese ha come tratto distintivo una semplicità e leggerezza che fanno trasparire una complessità di competenze e un modo di essere tale per cui è difficile ridurre il suo ruolo mediatico ad un solo aggettivo. Non per nulla la sua società di si chiama “AB Il lusso della semplicità” e recentemente è diventato chef creativo di Obicà, il Mozzarella Bar più famoso al mondo. Attualmente lo si può apprezzare in TV con “Alessandro Borghese Kitchen Sound”, su Sky Uno e dal 1° giugno, sempre su Sky Uno, con i nuovi episodi di "Alessandro Borghese 4 Ristoranti”.
Alessandro Borghese e Donato de Santis sono chef e celebrità, che hanno vite parallele, o quasi.
Il parallelismo tra Alessandro Borghese e Donato de Santis emerge da alcuni particolari: hanno un legame speciale con gli Stati Uniti, producono pasta, sono star televisive, e oltre alla cucina seguono con passione e creatività attività di formazione, catering, eventi, scrittura di libri. In più, entrambi sono felicemente sposati ed entrambi hanno due figlie.
A 13.000 km di distanza, a Buenos Aires, Donato de Santis, uno chef italiano, sta avendo una carriera imprenditoriale, televisiva e autorale che lo ha reso una vera e propria star. L’esuberanza italiana si trasforma in seria competenza quando si parla di cucina. È grazie anche a lui che nel paese con la più alta immigrazione italiana, sia tornata la vera e attuale cucina del nostro Paese.
Amatissimo giudice di MasterChef, anche Donato non è incasellabile in nessuna semplicistica etichetta. recentemente pubblicato un libro che è tra quelli più venduti, si intitola “Pura Pasta” (ed Catapulta), ed è un trattato sulla pasta italiana dalle Alpi alla Sicilia.
Dopo il Sud Africa si parte per il Giappone, dove Maurizio Pelli ha incontrato Valentino Palmisano, executive chef de La Locanda, il ristorante italiano del lussuosissimo Hotel Ritz Carlton di Kyoto.
Il nostro viaggio alla ricerca della buona e vera cucina italiana nel mondo inizia a Cape Town, in Sud Africa, dove Maurizio Pelli ha intervistato Giorgio Nava.
La cucina italiana è di moda nel mondo.
A partire dalla fine degli anni '90 sta avendo un momento di gloria che non è ancora scemato: è uscita con grande sfarzo dalle trattorie con le tovaglie a quadrettoni e il fiasco di paglia, quelle che proponevano i piatti legati alla cucina evocativa e del ricordo degli emigranti.
La cucina italiana si è allontanata dall'immagine stereotipata del il piatto di spaghetti con le polpette e il ristoratore che canta.