Alessandra Gennaro
Una ex ragazza, con delle idee.
Michela Bramati
Scopre d'essere celiaca e impara a conoscere il cibo. Terapista alimentare, ama mangiare naturalmente gluten free.
Luca Perego
Pasticciere per lavoro e per passione. Attraverso le mie ricette e i miei scatti voglio condividere il mio amore per i dolci, che sono diventati per me uno stile di vita.
Simonetta Nepi & Maurizio Pelli
L'Italian cuisine, ovvero il nostro migliore ambasciatore nel mondo: l'autentica cucina italiana, raccontata da chi la fa e che ogni giorno si prodiga per sconfiggere la pizza al ketchup e altri mostri.
Simonetta Nepi
Dopo essere andata in giro per il mondo, adesso si dedica a scrivere di cibo, di storia dell’alimentazione, di cucine e cucinieri. È coautrice insieme ai soci fondatori di Gluten Free Travel &Living del libro: “Gluten Free per tutti i gusti” edito da Gribaudo.
Il suo motto è: “Dietro a ogni ricetta c´è sempre una storia da raccontare”.
Maurizio Pelli
Felicemente stanziale a Dubai (o quasi) dove di lavoro fa il gourmet e il private chef, è autore di : “Fettuccine Alfredo, Spaghetti Bolognaise & Caesar Salad: The Triumph of the World’s False Italian Cuisine”.
Il suo un motto è: Cut the bad habit, eat authentic!
Simone Matrisciano
Le sfumature della cucina italiana raccontate con sana ironia, tra originalità e moda, riverenza e irriverenza: tra bianco e nero
Annalena de Bortoli
Viaggio nella storia e nella geografia del cibo con curiosità e rispetto sempre crescenti. Incontra A Tavola culture diverse per luoghi e tempi e non se ne sazia mai. Tramite gesti, sapori, oggetti impara il cuore dei cibi, che rivela quello delle persone.
Sergio Anastasia
Psicoamante della buona tavola. Mi dedico alla cucina come un'occasione per recuperare dalla memoria ciò che di buono c’è nella vita. Perché sono fiducioso che nella vita ci sia sempre qualcosa di buono. Basta aver curiosità, passione e voglia di riscoprirsi.>>
Anastasia Grimaldi
Perché essere consapevoli del nostro modo di cibarci è il primo passo per perseguire il benessere e rimanere in salute.
Ci prepariamo agli esami anche in cucina. Con un piatto che infonde coraggio e capacità di reagire alle situazioni avverse
Nome: Alessandra
Cognome:Gennaro
Nom de plume: Van Pelt. Come la Lucy, l'amica di Charlie Brown, l'avete presente? La sorella di Linus, quella innamorata del pianista, che fa le consulenze nel baracchino a 5 cent. Me lo porto dietro dalla nascita e me lo ha affibbiato niente meno che mia mamma, praticamente da quando ho iniziato a parlare. Ho passato l'infanzia a guardarmi allo specchio e a chiedermi dove fosse la somiglianza, visto che Lucy è piccola, bruna e grassottella mentre io ero una bambina alta, bionda e sottile. Respingo con vigorosa fermezza qualsiasi illazione in merito ad affinità caratteriali, che reputo malignità belle e buone e pure di basso livello. Che colpa ne ho, se sono perfetta e ho sempre ragione?
Eppure oggi chiunque si sente autorizzato a dispensare con estrema leggerezza consigli nutrizionali.
L’apice della conoscenza è la consapevolezza in ogni campo della vita, e quindi anche in campo alimentare. Una consapevolezza che nella fretta delle nostre giornate si perde a volte, per lasciare spazio alla "paura" di alcuni cibi, oppure peggio alla "noncuranza" di ciò che mettiamo in tavola, perché la fretta fa da padrona.
Il nostro viaggio alla ricerca della buona e vera cucina italiana nel mondo inizia a Cape Town, in Sud Africa, dove Maurizio Pelli ha intervistato Giorgio Nava.
Avete anche voi dei segreti? È un po’ che mi frulla questa domanda in testa. Mi spiego meglio. Credo che la conoscenza, soprattutto negli ultimi anni, abbia assunto una posizione dominante nel mondo dell’alimentazione. Vogliamo sapere (e ci sono anch’io tra queste persone!) tutto di ciò che mangiamo: origine degli ingredienti, filiera di produzione, conservazione dei prodotti.
Spesso, però, girando per fiere ed eventi enogastronomici, mi rendo conto di come un’aura di segretezza e mistero intorno a un prodotto al palato eccezionale porti ricchezza e, per i più curiosi, nuove conoscenze. Il mistero alimenta la voglia di conoscenza. È un circolo virtuoso.
Ci ho riflettuto assaggiando “Ipogeo”, un formaggio prodotto da “Le Affinità Gustative”, un piccolo laboratorio di stagionatura e affinamento di pecorini e caprini situato nel cuore del centro storico rinascimentale di Mondavio, piccolo borgo nelle Marche, in provincia di Pesaro-Urbino.
Lo ammetto prima di conoscere Dario Scarcina titolare del Birrificio Laval e assaggiare le sue birre artigianali, non ero una grande appassionata di birre. Bevevo la birra ogni tanto sì, ma senza particolare entusiasmo, senza quella curiosità e quello stupore che solo un vero appassionato sa trasmetterti. Ricordo ancora il nostro fortuito incontro ad uno stand di Expo, in cui siamo riusciti a parlare per mezz’ora di fermentazioni! Scoprendo una passione comune, dal momento che non ero la sola ad esaltarsi per gli effetti al variare delle condizioni di fermentazione. Io gioco con il mio lievito madre, lui con il malto d’orzo, ma il concetto è lo stesso.
Prepariamoci gradualmente al rientro dalle feste. Anche grazie a ricette leggere
Alessandro Borghese e Donato de Santis sono chef e celebrità, che hanno vite parallele, o quasi.
Il parallelismo tra Alessandro Borghese e Donato de Santis emerge da alcuni particolari: hanno un legame speciale con gli Stati Uniti, producono pasta, sono star televisive, e oltre alla cucina seguono con passione e creatività attività di formazione, catering, eventi, scrittura di libri. In più, entrambi sono felicemente sposati ed entrambi hanno due figlie.
Borghese ha come tratto distintivo una semplicità e leggerezza che fanno trasparire una complessità di competenze e un modo di essere tale per cui è difficile ridurre il suo ruolo mediatico ad un solo aggettivo. Non per nulla la sua società di si chiama “AB Il lusso della semplicità” e recentemente è diventato chef creativo di Obicà, il Mozzarella Bar più famoso al mondo. Attualmente lo si può apprezzare in TV con “Alessandro Borghese Kitchen Sound”, su Sky Uno e dal 1° giugno, sempre su Sky Uno, con i nuovi episodi di "Alessandro Borghese 4 Ristoranti”.
Alessandro Borghese e Donato de Santis sono chef e celebrità, che hanno vite parallele, o quasi.
Il parallelismo tra Alessandro Borghese e Donato de Santis emerge da alcuni particolari: hanno un legame speciale con gli Stati Uniti, producono pasta, sono star televisive, e oltre alla cucina seguono con passione e creatività attività di formazione, catering, eventi, scrittura di libri. In più, entrambi sono felicemente sposati ed entrambi hanno due figlie.
A 13.000 km di distanza, a Buenos Aires, Donato de Santis, uno chef italiano, sta avendo una carriera imprenditoriale, televisiva e autorale che lo ha reso una vera e propria star. L’esuberanza italiana si trasforma in seria competenza quando si parla di cucina. È grazie anche a lui che nel paese con la più alta immigrazione italiana, sia tornata la vera e attuale cucina del nostro Paese.
Amatissimo giudice di MasterChef, anche Donato non è incasellabile in nessuna semplicistica etichetta. recentemente pubblicato un libro che è tra quelli più venduti, si intitola “Pura Pasta” (ed Catapulta), ed è un trattato sulla pasta italiana dalle Alpi alla Sicilia.
La cucina italiana è di moda nel mondo.
A partire dalla fine degli anni '90 sta avendo un momento di gloria che non è ancora scemato: è uscita con grande sfarzo dalle trattorie con le tovaglie a quadrettoni e il fiasco di paglia, quelle che proponevano i piatti legati alla cucina evocativa e del ricordo degli emigranti.
La cucina italiana si è allontanata dall'immagine stereotipata del il piatto di spaghetti con le polpette e il ristoratore che canta.
La cucina italiana va di moda, e si diffonde ovunque. Peccato che a volte, dietro questa etichetta, si nascondano degli obbrobri che farebbero piangere qualunque amante della cucina italiana.
Perché la cucina italiana è così famosa nel mondo? Perché l’hanno scoperta gli anglosassoni, e l’hanno saputa diffondere, come solo loro sanno fare, attraverso i media, e in particolare la TV. Il motivo? È facile da replicare, sana, buona, colorata.
Continua il nostro viaggio alla ricerca del "Perché la cucina italiana è così famosa nel mondo?". Scopriamolo insieme.